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Quale potrebbe essere un nuovo nome per il mese di settembre?

Il marketing lo ha ribattezzato “back to” e aggiunto le categorie school, office, work. Come se il mondo intero, quello occidentalizzato almeno, ad agosto, si fosse fermato e avesse davvero bisogno di una data fissata sul calendario, di una voce pronta a ricordargli che le cicale hanno smesso di cantare.

Tornare è una ricchezza, perché portiamo con noi le emozioni e le visioni che abbiamo collezionato in vacanza; è un’opportunità, perché almeno per un po’ abbiamo negli occhi quel bagliore estivo che ci mostra angoli nascosti, diversi; è una possibilità di riscoprire il quotidiano tanto negli oggetti che abbiamo scelto per arredare una camera da letto, una sala da pranzo, un giardino d’inverno, quanto in quelli progettati e costruiti per noi, nelle nostre città, dai maestri del passato.

Da Roma a New York: gioielli per chi ama esplorare

A questi luoghi, che sono architetture, sculture, giochi dell’ingegno umano, che ci aspettano a ogni passo nei vicoli di Roma o nei Rolli di Genova, nelle strade di New York e in quelle dei piccoli e grandi centri, Co.Ro. ha dedicato alcune collezioni a cui vi siete affezionati. 

Sono un invito a farsi esploratori in quelle giungle urbane che pensiamo di conoscere. Ecco, il “back to” diventa invece una recherche, perché no, proprio del tempo che non abbiamo ancora dato alle meraviglie che sono a un palmo dal nostro naso.

Il giardino segreto di Palazzo Capodiferro, a due passi da Campo De’ Fiori

Un po’ gioco barocco e un po’ calcolo matematico, la prospettiva realizzata da Francesco Borromini per il Cardinale Bernardino Spada nel 1653, è una delle più divertenti illusioni in cui perdersi.

Un anello, un paio di orecchini e poi un vortice: ecco la dedica di Co.Ro..

Da Palazzo Barberini al Guggenheim Museum

Ancora Borromini, ancora Roma con i suoi tesori: la scala elicoidale di Palazzo Barberini. Pura tensione al divino, a un cielo irraggiungibile che si avvicina e, prospetto quasi cinematografico, à la Hitchcock, da provare nel bracciale e negli anelli contrarié, che con la loro corsa a spirale movimentano ogni styling; negli orecchini, che accarezzano il profilo del volto.

Una morbida, delicata pienezza, che dall’altra parte dell’oceano, su una Fifth Avenue che non ha bisogno di presentazioni, diventa nel 1937 l’involucro progettato da Frank Lloid Wright per il Guggenheim Museum, la rampa su cui si avviluppa placidamente, qui, si può indossare.

passando per i Rolli di Genova

Franco Albini, qualche decennio più tardi, traccerà invece una sconvolgente silhouette modernista a tagliare in verticale le stanze barocche di Palazzo Rosso, a Genova. Quella rincorsa di ottagoni, per Co.Ro., è la propulsione puramente geometrica di un ear cuff e due cerchietti, in due grandezze, per vestire il lobo; la sagomatura sfaccettata di una fedina che sa restituire più luce di quanta ne vediamo.

… per ritornare a casa, a Roma

E se lo studio o il piacere personale e dannunziano ci portano nuovamente sui libri, allora vale la pena varcare la soglia di Palazzo Zuccari, magari con l’anello che ne rappresenta i suoi mostri… ma questa è un’altra storia.

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